Giaveno ha origini molto antiche; alcuni studiosi di storia locale fanno risalire il primo insediamento all’epoca romana. L’importante famiglia dei Gavi dell’Augusta Taurinorum (Torino), avrebbero qui costruito una casa colonica, probabilmente nel 1° secolo d.C.; ad avvalorare questa tesi vi sono alcuni ritrovamenti casuali di materiali di necropoli nei campi presso il Santuario della Madonna del Bussone (borgata Villa) ed un tratto di lastricato presso il ponte del torrente Tortorello.
arco delle stregheLe notizie sulle origini di Giaveno ci sono tramandate dalle “Cronache della Novalesa”. Si narra che Carlo Magno nel 773 varcò lo spartiacque che divide la Val di Susa da quella del Sangone, pervenne nella piana situata vicino al villaggio Gavensis e colse alle spalle i Longobardi, attestati fra la Chiusa di S. Michele e Villardora, sconfiggendoli.
Nel 1103 il conte di Savoia, Umberto II, dona il territorio di Giaveno all’Abbazia di San Michele della Chiusa, ma Federico Barbarossa, despota dell’epoca, il 26 gennaio 1195 lo toglie all’Abbazia per donarlo a Carlo I, vescovo di Torino.
Giaveno ritorna agli abati di San Michele con una donazione del conte di Savoia Tommaso I in data 21 febbraio 1209, i quali provvidero a fortificare la piazza con una robusta cinta muraria ed a costruirvi un castello.
Successivamente, nel 1347, l’Abbate Rodolfo di Mombello decise di “villam iavenni murare”, con mura alte due trabucchi (circa 6 metri), intervallate da cinque torri circolari. Il perimetro della “Cittadella Abbaziale” è ancora oggi ben leggibile.
Nel 1611 un nuovo patrono S. Antero, le cui reliquie sono traslate da Roma a Giaveno, si affianca al titolare della protezione del borgo, S. Lorenzo. Nel 1622 il Cardinal Maurizio chiede ed ottiene dalla Santa Sede la bolla di erezione dell?Insigne Collegiata di San Lorenzo Martire. Alla fine del Seicento le numerose incursioni con saccheggi, del generale francese Nicolas Catinat, spogliarono le borgate, il castello e le chiese.
Il 1630 si rivela un anno particolarmente critico per il paese, poiché nel corso della seconda guerra monferrina (episodio da inquadrare nel conflitto dei 30 anni), Giaveno viene occupata dalle truppe francesi capeggiate dal Duca di Montmorency. Nel frattempo scoppia la pestilenza in tutto il Piemonte mietendo enormi vittime.
I Savoia scendono in guerra contro i Francesi. Il Maresciallo di Francia Nicolas Catinat invade il Piemonte, mettendolo a ferro e fuoco e, dopo la battaglia della Marsaglia (1693) vinta dai francesi, Giaveno subisce il saccheggio e l’incendio.
I Francesi vengono sconfitti e cacciati dal Piemonte, dopo l’assedio di Torino che fu loro fatale, l’8 settembre 1706. Importanti pagine di storia furono scritte nel periodo della Resistenza (1943 – 1945) che vide i partigiani e l’intera popolazione sollevarsi contro l’oppressione nazifascista. Per tali episodi, alla cittadina di Giaveno è stata conferita la medaglia d’argento al valore militare dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (1997).